Smarrirsi e ritrovarsi di fronte al mare o ad un lago. Lo sguardo vorrebbe ricomprenderne l'insieme ma non riesce, oscilla nei riflessi blu ed argentei dell'acqua, cerca di soffermarsi. La vastità della distesa d'acqua e la sua profondità non sono pensabili se non lasciando andare ogni nozione di spazio e tempo, accedendo ad un livello di coscienza diverso. Allora l'acqua trasmuta lo sguardo, espande i nostri confini interiori.
Le immagini di questo progetto propongono di guardare la superficie acquatica in ogni istante mutevole, di utilizzarla come elemento mediatore per accedere al nostro mondo interiore. Fissando lo sguardo in un punto della vasta distesa d'acqua possiamo nuotare verso la profondità del nostro silenzio. Soffermandoci in ascolto, forse possiamo intuire l'Unità nella quale siamo immersi. Si tratta di attimi eterni, impossibile afferrare pienamente quell'intuizione, la potenza di quel significato. Rimane il suo sfuggente scintillio. Allora torniamo in noi, ri – emergendo in superficie. Siamo solo esseri umani intimoriti ma grati, davanti all'elemento Acqua.