L’11 Marzo 2020 il Governo Italiano ha proibito ogni tipo di spostamento all’interno del territorio nazionale. Ho trascorso 82 giorni a casa in lockdown.
Vivo da solo e ogni giorno portava con sé incertezza. Dopo aver vissuto settimane di solitudine e grandi riflessioni, mi sono sentito vulnerabile e inconsistente, alla ricerca di un nuovo punto di vista.
Non ero sicuro di cosa mi avrebbe riservato il futuro, e quale notizia sarebbe stata annunciata il giorno dopo, ma la mia casa, lo spazio finito dove ero rinchiuso, in quel momento conteneva tutto ciò che ero.
Ho scelto di navigare l’incertezza, esplorando la parte più profonda e vera di me, quella che voleva solo esistere. Ecco il mio personale e bizzarro tentativo di combattere la paura e la solitudine, un tributo alla mia forza, al mio desiderio e alla mia caparbietà. Questo e il mio viscerale e dissonante tentativo di diventare il rifugio di me stesso. Un grido surreale e silenzioso.

On March 11th, 2020 the Italian government prohibited all movements of people within the national territory. I spent 82 days at home on lockdown.
I live alone and every day was uncertain. After savoring weeks of solitude and contemplation, I felt vulnerable and inconsistent, looking for a new prospective.
I was not sure what next day would hold and what news to brace for next, but my home, the finite space where I was confined, was withholding all what I was.
I chose to navigate this uncharted territory exploring the deepest, truthful side of me, the one that just wants to exist. Here is my personal wacky approach to defeat fear and loneliness, a tribute to my strength, my desires, my rebellion.
This is my dissonant, visceral attempt to become my own refuge.
A surreal silent cry.