Nel difficile cammino di recupero di me stessa e dell’amore per me stessa, ho iniziato a scattare degli autoritratti, nel momento-sforzo dell’espressione e della postura, esteriore ed interiore. Volevo essere libera di mostrarmi e al medesimo tempo di fingere. Ho 'giocato' ad essere me stessa, recitando una parte, ho lasciato che si incontrassero, per un istante, il buio e la luce: ciò che sono e ciò che volevo apparire.
Queste immagini sono, volutamente, molto contrastate, poiché non mi interessa l’identità, bensì un corpo che diventi pura forma, contorno e, nella quasi totale assenza di dettagli, comunque trasmetta, indichi, parli…

In the difficult journey of recovering myself and my self-love, I started taking self-portraits, in the moment-effort of expression and posture, exterior and interior. I wanted to be free to show myself and at the same time to pretend. I 'played' at being myself, acting a part; I let darkness and light meet for a moment: what I am and what I wanted to appear.
These images are deliberately highly contrasted, as I am not interested in the identity, but rather in a body that becomes pure form, outline, and even in the almost total absence of details, it still transmits, indicates, speaks ...