Le luci e i colori del meriggio restituiscono un paesaggio sfumato, senza contrasti e dimensioni.
Aleggia una "triste meraviglia", di ciò che potrebbe accadere e che invece rimane sospeso.
Forse all'orizzonte qualcosa accade, ma è troppo lontano e celato alla vista.
Ho voluto immaginare, nella rappresentazione del reale, che le parole di Eugenio Montale prendessero forma, una forma finita ed imperfetta come specchio dell'assoluto della poesia.