Osservare, sentire.


Osservare, sentire.



Non ritengo il mio “viaggio” fotografico un cammino artistico, ma un percorso interiore ed esteriore alla ricerca del senso dell’esistenza, dell’intima essenza dell’uomo. Diverse delle mie foto sono scatti del mio iphone strumento pratico che aiuta a cogliere attimi preziosiin modo semplice: non sono un professionista né un tecnico ma un osservatore che riesce a cogliere attimi. E’ un attimo colto l’opera “Il Pellegrino” (forse la foto, da me, più amata) raffigura in controluce un “pellegrino” inginocchiato ed in preghiera sotto una croce, mentre emerge la sua sagoma dalla nebbia, in un luogo simbolo della spiritualità come quello dell’eremo di La Verna. Con le dovute differenze ma come San Francesco, sono affascinato dalla bellezza: dalla più infinitesimale come una foglia (Studio gocce I e 3), alla più grande come l’infinito rappresentato dal cielo. La goccia, nella sua infinitesimalità contiene tracce d’infinito. Anche una goccia può essere poesia, pura arte, essenza di vita. Il mio è soltanto il frutto dell’osservazione della bellezza della natura e di ciò che ci circonda sotto tutte le sue forme. Ovunque, in ogni momento si può trovare bellezza: nei magnifici colori dell’autunno (Natura 8 autunno foglie acero), anche nelle foglie cadute, fine di una fase vitale ma parte indispensabile di un disegno di vita. Può essere bella anche l’osservazione di scorci che possono apparire opere d’arte, paesaggi fiabeschi (scorci 14–47–63–64).

Anno: 2022
Foto totali n°: 10
Formato cm: vari
Edizione: unica
Stampa: procedimenti vari
Supporto: supporti vari
Note: