Quel che resta del mare


Quel che resta del mare



Questo lavoro nasce dal desiderio di reagire alle difficoltà personali attraverso l’intimo rapporto che da sempre ho con il mare. Nata su un’isola, nel corso di tre anni di ricerca, ho raccolto molti oggetti che giacevano abbandonati, da est ad ovest, sulle spiagge siciliane: lanciati da chissà quali mani, o forse dispersi, trasformati dall’erosione del tempo e dal sale, resi irriconoscibili e quasi zoomorfi,  scaraventati lì, in attesa di un destino. Un’anemone di mare in nylon, la suola di una scarpa che sembra imprimere tutto il peso dell’uomo sul Pianeta, una balena finta, un’onda di plastica azzurra che vuole travolgere tutto, inesorabilmente. Li ho fotografati immersi in un bianco neutro e temporale, per metterne in evidenza le forme e i tenui colori pastello ma sopratutto per creare uno shock semantico nello spettatore che li osserva: oggi sono rifiuti, domani saranno i silenziosi testimoni del nostro presente, i resti di un’epoca, quella della plastica. Siamo ancora in tempo per salvare quel che resta del mare?

Anno: 2015
Foto totali n°: 33
Formato cm: vari
Edizione: 1 di 5 + 2AP
Stampa: getto inchiostro
Supporto: carta cotone
Note: