Monza (MB), 1951
«Il progetto, il filo conduttore delle mie opere, sono io,il mio tempo, la mia anima, la mia storia, il mio amore, il mio dolore. Questo è il mio modo di vedere e di interpretare il mondoe così pure le opere di altri artisti del passato e contemporanei, che mi si presentano davanti agli occhi nel mio peregrinare. Il tutto rappresentato per il tramite del mio filtro. Filtro sempre influenzato dal mio stato d’animo,mai pura rappresentazione della realtà.» [Ludovico Maria Gilberti] Vive e lavora a Monza, Ludovico Maria Gilberti è un attento fotografo, autore, artista, in passato anche pittore e testimone per immagini dell’umanità. Le sue fotografie non sono documenti, né impressioni di viaggio, ma una vera e propria pittura creativa e ispirata. Quella di Gilberti per la fotografia è una passione che nasce nel periodo universitario, quando praticava la pittura a olio, ma si interessava anche alla fotografia in bianco e nero e al relativo sviluppo. Era il tempo dell’irresistibile attrazione per le prime macchine fotografiche reflex e dello sviluppo e stampa fatti da sé, condizioni irrinunciabili per tutta la sua generazione. In seguito, Gilberti viene folgorato dall’introduzione della tecnica digitale che ha eliminato le alchimie e la chimica dalla fotografia, e gli consente di sperimentare la formula tecnologica per miscelare la sua passione pittorica con l’arte fotografica. Gilberti non ricorre all’elaborazione successiva delle immagini sul computer, ma sperimenta direttamente e